Conoscere le opinioni e l’esperienza dei pazienti rispetto al funzionamento del pronto soccorso, per migliorare la qualità dell’assistenza. Questo l’obiettivo del rilevamento che da lunedì 30 settembre interesserà gli utenti dei pronto soccorso dei cinque ospedali della nostra provincia. L’indagine è condotta dal MeS, il Laboratorio Management e Sanità della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, per conto della Regione Toscana.
“Invito i cittadini a rispondere al questionario, perché i pazienti che parteciperanno all’indagine potranno raccontare la loro esperienza diretta – dice l’assessore al diritto alla salute della regione Luigi Marroni – I risultati di questo studio ci saranno molto utili per conoscere il loro punto di vista sulla qualità dei nostri pronto soccorso, e individuare così quali aspetti dell’assistenza siano soddisfacenti e quali invece dovrebbero essere migliorati”.
“Negli anni passati le indagini svolte e il parere espresso dagli utenti – aggiunge Sabina Nuti, direttore del MeS – sono stati essenziali per dare rilevanza a una serie di aspetti importanti per il servizio, quali il valore della collaborazione tra medici e infermieri all’interno del pronto soccorso o la comunicazione chiara al paziente. Solo l’utente può svolgere alcune valutazioni essenziali per garantire la qualità dei servizi e orientare la programmazione regionale. Per questo è importante partecipare all’indagine”.
Come funziona l’indagine
L’indagine interessa non solo gli ospedali ella provincia di Arezzo, ma quelli di tutta la Toscana. I questionari inviati saranno oltre 30.000 (tremila circa per la provincia di Arezzo), a un campione di pazienti maggiorenni, estratti tra coloro che accederanno a uno dei pronto soccorso tra il 30 settembre e il 10 novembre 2013.
Il questionario si compone di 40 domande a risposta chiusa, che prendono in considerazione una serie di aspetti legati all’esperienza dell’utente del pronto soccorso, dal momento dell’accesso fino alla dimissione, quali i tempi di attesa, la cortesia e la professionalità del personale, la valutazione della qualità complessiva. Per favorire il dialogo con i cittadini, il questionario si chiude con uno spazio aperto, in cui inserire commenti e opinioni.
Il questionario sarà inviato a casa per posta, da compilare e restituire tramite busta preaffrancata. Chi lo preferisce, potrà rispondere per telefono, chiamando il numero dedicato che troverà nella lettera, cui lasciare i suoi riferimenti: un ricercatore del MeS lo chiamerà per effettuare l’intervista telefonica. In alternativa, il paziente potrà compilare il questionario sul web, secondo le modalità che troverà indicate nella busta.
Durante lo svolgimento dell’indagine, il questionario online sarà accessibile solo ai pazienti che ricevono la busta. Dopo la chiusura dell’indagine, il sito internet diventerà accessibile a tutti i cittadini, in modo che possano continuare a riferire la loro esperienza.
I dati verranno trattati nel più assoluto rispetto della privacy. Qualunque informazione che verrà fornita dai cittadini sarà considerata assolutamente confidenziale. Ai dati avranno accesso esclusivamente i ricercatori che condurranno l’indagine e i risultati verranno resi noti in forma rigorosamente anonima e aggregata, quindi sarà impossibile risalire alle singole persone che hanno partecipato all’indagine. Le informazioni raccolte durante l’indagine verranno conservate per il tempo strettamente necessario allo studio e immediatamente dopo verranno eliminate.
I risultati dell’indagine 2011
Queste indagini si ripetono negli anni dal 2005. L’ultima è stata condotta nel 2011. Aveva rilevato che, complessivamente, il 70% dei cittadini toscani dava una valutazione ottima o buona alla qualità dell’assistenza ricevuta in pronto soccorso, mentre l’8% si dichiarava insoddisfatto. I punti di forza che emergevano dall’indagine: il 76% si è dichiarato soddisfatto dell’umanizzazione della relazione, il 74% dice di aver avuto fiducia, il 75% giudica positivamente il livello di cortesia. I punti di debolezza: il 33% degli utenti non conosce il codice colore, e quindi la priorità di visita assegnata, il 27,5% giudica troppo lunghi i tempi di attesa, il 31,5% ritiene insoddisfacente la gestione del dolore da parte del personale.