L’episodio dell’allontanamento di militanti del partito radicale, impegnati nella raccolta di firme referendarie, dalla festa dell’Unità di Camucia impone una riflessione seria ed onesta. Il fatto è stato tanto deprecabile quanto singolare da meritarsi la ribalta giornalistica sia locale che nazionale. L’onestà intellettuale che ci accompagna da sempre nei commenti politici ci impone di definire l’episodio prima di tutto “Singolare” perchè alle cosiddette Feste di partito, nei paesi democratici, a farla da padrone è stato sempre il pluralismo delle idee.
I dibattiti politici , le tavole di approfondimento alla presenza dei rappresentanti di partiti anche avversi ( spesso proprio alle Feste dell’Unità ) sono stati sempre il cuore di queste manifestazioni più della pastasciutta o dei totani fritti che per altro non vengono negati, previo pagamento, a nessuno. Queste manifestazioni, ricordiamocelo, per quanto organizzate da una parte sono e restano pubbliche ed in quanto tali non possono essere sottratte a principi costituzionalmente garantiti quali il pluralismo delle idee , le libertà individuali e soprattutto il dovere di solidarietà politica che concorre al bene di una comunità. Questi principi trovano fondamento nell’articolo 2 della Costituzione Italiana, forse il più importante, sicuramente il più illuminato. Ai sedicenti alfieri della Costituzione Italiana che si sono sottratti ad un proprio dovere ne riproponiamo pertanto una lettura a giustificazione del nostro giudizio sui fatti, indubbiamente “deprecabili”, che hanno colpito ancor più dei rappresentanti radicali tutti coloro che hanno partecipato alla manifestazione, qualunque fosse la loro appartenenza politica o la loro militanza, perchè titolari di un diritto che gli è stato negato.
ART. 2 della Costituzione Italiana : La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
Il gruppo Consiliare del PDL Cortona ed il Coordinamento comunale