Passavo per Cortona ieri sera e mi sono imbattuto nell’ormai classico concerto del giovedì sera in Piazza Signorelli, lodevole iniziativa che si ripete ogni anno a Luglio e Agosto, su iniziativa dei commercianti. Sul palco c’erano i MotoRino, una delle cover band più note del nostro circondario, dedita al repertorio di Rino Gaetano (da lì il simpatico nome della band). Ebbene: anche se non amo particolarmente le cover band devo dire che i MotoRino sono un buon gruppo, suonano bene, fanno un bello show e soprattutto hanno saputo interpretare nel migliore dei modi quello che era lo spirito di fondo che animava il cantautore laziale
Prima di tutto, infatti, in Rino Gaetano c’era l’ironia, l’elemento che lo distingueva in un’epoca seriosa e che ancora oggi lo rende a mio avviso unico e inimitabile, ma anche non capito fino in fondo nel suo valore e nella sua reale essenza artistica.
Il non capire i nostri artisti o attribuirgli valore per motivazioni inutili, sbagliate o inconsistenti è peraltro uno sport da sempre diffuso in Italia, con risultati deleteri. Sul destino del buon Gaetano, popolare in vita ma senza i clamorosi riconoscimenti di pubblico e critica che ottiene da un po’ di anni, ha pesato la politica, quella che faceva adorare o odiare un artista, in particolare un cantautore, se questo esprimeva concetti di destra o di sinistra.
Il nostro Rino, quindi, prima non se lo filava quasi nessuno perchè non era abbastanza comunista e non faceva i pipponi alla Guccini col generatore automatico di testi impegnati, poi (per lo stesso motivo) per un po’ d’anni post mortem è stato culto di una nicchia composta principalmente da frignucolanti vittimine fasciste del Fronte della gioventù / Azione giovani che a Rino combinavano l’ascolto dei loro camerati presunti (ma parecchio parecchio presunti) Battisti e Battiato
Poi, di colpo, è arrivata la rivalutazione. Esagerata, perchè tutto d’un tratto è divenuto per tutti un genio inarrivabile, precursore de ‘gni cosa, dispensatore incompreso di chissà quale innovatore verbo musicale.
Come sempre accade in Italia le rivalutazioni sono postume, tardive e appunto esagerate e quando c’è la poltica in mezzo le cose vanno ancora peggio. E così possiamo tranquillamente catalogare Rino Gaetano, senza dubbio il cantautore meno politicizzato che abbiamo avuto in Italia, come ennesima vittima della politica
Però intanto, grazie anche ai MotoRino, si può riscoprirlo nella sua dimensione reale