Il Cortona Mix Festival presenta domenica 28 luglio alle 19,30 nello spazio dell’auditorium di S.Agostino un incontro che va oltre la letteratura. Nello stile del festival la scrittura incontra la realtà, le mille sfaccettature della nostra società che grazie alla letteratura escono dall’ombra e diventano bene comune. In questa direzione l’appuntamento con Gianluca Nicoletti è uno degli appuntamenti più importanti ed attesi del festival..
Giornalista, scrittore, conduttore radiofonico e televisivo, autore di innovative pièce teatrali, è da anni uno dei più attenti esploratori italiani degli infiniti mix tra reale e virtuale, narrativa e multimedialità, società analogica e nuove dimensioni del virtuale.
A Cortona si presenta in versione intima e personale, raccontando il suo rapporto con il figlio autistico, tema del recente volume Una notte ho sognato che parlavi (Mondadori)
Le pagine del suo libro narrano la storia quotidiana e banalmente vera di Tommy, un simpatico e riccioluto adolescente autistico, figlio dello stesso Nicoletti.
Gianluca Nicoletti si è messo in gioco con grande sincerità ed emotività nel suo libroUna notte ho sognato che parlavi, in cui racconta per la prima volta la sua straordinaria esperienza di padre di un ragazzo autistico.
Un libro dolce-amaro che affronta con disincanto un tema – l’autismo – che interessa oggi in Italia 400.000 famiglie.
Un racconto dolceamaro, sempre franco e disincantato, di un piccolo universo quotidiano, fatto di impegnative (per il padre che deve pedalare per due) e piacevoli (per il figlio che va a rimorchio) gite in tandem su e giù per Roma, di meno piacevoli visite negli uffici della Asl per ottenere un permesso di parcheggio per disabili irragionevolmente negato, di acrobatiche organizzazioni famigliari per conciliare lavoro- scuola-terapie-svago (districandosi fra deliziose insegnanti di yoga, esperti di ippoterapia, demotivati insegnanti di sostegno, svogliati operatori sociosanitari), e poi di risse verbali per un posto a sedere in autobus, di quesiti su come gestire la nascente (e prorompente) sessualità di Tommy e su come affrontare «un domani» il suo futuro.
Perché l’autismo – di cui si sa ancora pochissimo – non è un disturbo infantile: dall’autismo non «si guarisce». Una notte ho sognato che parlavi è dunque un memoir ironico e commovente, talvolta struggente, spesso allegro, e insieme un libro-verità che racconta con grande coraggio una patologia, troppo spesso rappresentata in modo fantasioso e iperbolico, oggi diffusissima.
E, cosa che non molti sanno, una vera e propria emergenza sociale, la prima causa di handicap in Italia.