Gentile Direttore,
di recente anche attraverso l’interesse del suo giornale e degli altri quotidiani locali si è tornati sull’annoso e ciclico problema riguardante i pendolari aretini e la linea ferroviaria storica Arezzo-Firenze, Arezzo-Roma. Sono intervenuti sul tema sia i comitati dei pendolari che amministratori di Enti Locali, ma anche regionali, nonchè Onorevoli della Camera dei Deputati.
So bene, preferendo il treno alla macchina per gli spostamenti, che sia in tema di orari che di servizi ferroviari, Arezzo rispetto al passato ha subito un grave declino.
Questo declino, almeno per quanto riguarda i treni Alta Velocità (da qui in poi AV) credo sia irreversibile (fatto salvo possibili interconnessioni, che assicureranno alcune fermate se pur limitate di treni AV); mentre in tema di trasporti regionali si può e si deve avere servizi adeguati per un bacino di utenza che rappresenta la quarta provincia toscana come abitanti.
Questo e la concomitante visita a Reggio Emilia mi hanno spinto a svolgere una riflessione e una ricerca sul tema dell’AV e sue fermate scoprendo alcuni elementi interessanti.
Primo punto e novella da sfatare riguarda chi afferma che le stazioni sulla linea ferroviaria AV vengono costruite solo nelle grandi metropoli, a Reggio Emilia l’8 Giugno 2013 è stata inaugurata la fermata intermedia (stazione in linea) della linea Milano-Bologna denominata “Stazione Mediopadana”.
Secondo punto, se ci piace continuare a credere alla politica propagandistica che vuole la stazione intermedia in linea AV alle porte di Arezzo facciamolo pure, ma saranno solo pie illusioni, per condizionare tali scelte serve una strategia di Area Vasta, di cui questo sì, Arezzo e i comuni della sua Provincia dovrebbero essere i capofila.
Meglio nessuna stazione “seria” e pochissimi treni ad Arezzo, oppure una stazione in linea e 16 treni AV(come a Reggio Emilia) a 20 minuti di distanza?
Terzo punto, siamo quasi fuori tempo massimo per una proposta di questo tipo, i lavori di costruzione della Stazione Mediopadana partirono nel 2008, mentre la battaglia territoriale di area vasta delle città limitrofe per ottenere fermata intermedia iniziò intorno all’anno duemila.
Quarto punto, le stazioni in linea AV rispetto alle stazioni metropolitane AV hanno costi minori, ancorchè immensi:
“il quadro economico complessivo della stazione Mediopadana è di 79,09 mln di euro, finanziati da TAV (per 18,3 mln di euro) e dalla Regione Emilia Romagna (per 60,79 mln di euro, di cui 25,79 mln di euro a valere sui fondi ex art. 15 D.Lgs. 422/97 e 35 mln di euro ex delibera CIPE n. 135 del 17/11/2006).
Dalla definizione del suddetto budget (2008), mediante la sottoscrizione di una convenzione tra Regione Emilia Romagna, Provincia e Comune di Reggio Emilia, RFI, TAV e ACT, con conseguente avvio della gara di appalto e dei lavori, non ci sono stati, ad oggi, aumenti dei costi.
Delibera di Giunta PG 11033/188 del 19.05.2004 e PG n. 27656/356 del 17.12.2008″
Quinto punto, la linea AV ridisegna il trasporto ferroviario italiano rendendo il servizio più veloce sulle medie e lunghe percorrenze e complessivamente più efficiente consentendo la ridistribuzione del traffico: il trasporto metropolitano e regionale rimane infatti sulla linea storica mentre i treni a lunga percorrenza sulla linea veloce, unitamente al traffico merci, tutto ciò con il nostro favore o meno, con una stazione limitrofa ad Arezzo o senza, quindi o adattarsi o perire.
Sesto punto, data la posizione e le preesistenze infrastrutturali la localizzazione del luogo in cui proporre la costruzione di una stazione in linea AV è importantissimo, serve zona ideale per creare un nodo intermodale di prima importanza. Pertanto la zona dovrebbe essere baricentrica rispetto al bacino della Toscana Sud-Ovest-Umbria che deve servire tra il mezzo milione e il milione di abitanti (per un’area di influenza che va da Perugia a Siena, da Arezzo a Chiusi).
Inoltre, deve essere al centro di una ramificazione di linee che raggiungono punti nevralgici del territorio. Lungo queste linee si trovare fermate che garantiscono una distribuzione capillare, veloce e soprattutto sostenibile dei passeggeri. Inoltre, aspetto fondamentale della stazione di una linea AV è rappresentato dal trovarsi vicina a casello autostradale e/o strade ad alto scorrimento (raccordo Siena-Bettolle-Perugia). In questo modo si potrà raggiungere la stazione in poco tempo direttamente dall’autostrada o strade ad alto scorrimento, senza sovraccaricare la viabilità esistente.
Settimo punto, le stazioni AV rappresenteranno in tema di trasporto nazionale, ma anche internazionale, importanti volani sia di trasporto logistico sia di sviluppo turistico ed economico delle zone in cui insistono.
Ottavo punto, come sta dimostrando lo scalo merci di Indicatore in divenire, il singolo Ente Locale ha pochissimo potere di condizionamento nei confronti delle aziende che gestiscono le infrastrutture AV, pertanto da esperienza, si dovrebbe sviluppare una rete tra Regione Toscana e Regione Umbria, Provincia di Arezzo, Siena e Perugia in un contesto di Area Vasta.
Nono punto il più importante, in base hai prerequisiti stabiliti da società di gestione AV per localizzare la “Stazione Mediopadana” nel circondario di Reggio Emilia, pertanto precedenti di decisione, zona ottimale è rappresentata nell’aretino per stazione in linea AV (e non un aeroporto) dalla zona limitrofa alla frazione di Farneta (Cortona) dislocata a margine del raccordo Siena-Bettolle-Perugia, a 8 Km dall’Autostrada A1, a 10 Km dalla stazione ferroviaria di Foiano della Chiana linea storica Arezzo-Sinalunga-Siena, a 15 Km dalla stazione ferroviaria di Terontola linea storica Foligno-Firenze, Firenze-Roma, baricentro tra le città di Arezzo, Siena e Perugia.
Ricadente nel Comune di Cortona, conosciuta in tutto il mondo per le sue opere artistiche e archeologiche, potrebbe rappresentare luogo di mediazione e unione degli enti locali, nella costituzione di un area vasta che riattivi l’attenzione sulle infrastrutture ei trasporti per il centro Italia. Il Comune di Cortona potrebbe farsi capofila, iniziando dalle proposte per le prossime amministrative previste a metà 2014, di una strategia che coinvolga l’ente locale (come a Reggio Emilia) sia nella fase di proposta (Regolamento Urbanistico) sia nella supervisione di realizzazione, nella buona pratica amministrativa di una grande opera in concerto con i territori su cui ricade.
Decimo punto, nella speranza di dare avvio ad un dibattito sull’argomento stile “ICASTICA”, nella consapevolezza dell’importanza rivestita dall’argomento per lo sviluppo del nostro territorio nei prossimi decenni, nella convinzione di una lungimiranza prima base dell’amministratore.
Donato Caporali