Non mi sono occupato mai di calcio e non ci capisco nulla (premessa doverosa), ma stavolta un’eccezione va fatta. Ho scoperto proprio adesso, grazie alla segnalazione di un amico, una delle storture della “tessera del tifoso”, il documento che scheda chi segue le varie società calcistiche e che risulta necessario qualora ci si voglia abbonare alla propria squadra del cuore per i match interni o seguirla in trasferta.
L’amico risiede in provincia di Arezzo, ma tifa Perugia e domenica vorrebbe vedere al Curi la partita contro il Pisa, match di ritorno dei playoff di serie C. Un match importante nel percorso verso la promozione in B. L’amico non ha la tessera del tifoso, non frequenta lo stadio da diversi anni, ma voleva lo stesso vedersi il match portandoci suo figlio.
Ebbene: stando alla lettera della legge pare proprio che non potrà farlo. Il motivo è molto semplice, e gli è stato spiegato con estrema onestà alla biglietteria del Curi (dove peraltro va sottolineato l’ottimo lavoro della società che ha previsto molti punti vendita così da contenere le file e accontentare, per quanto possibile, tutti).
Il motivo è “regionalista”. In assenza di tessera del tifoso se abiti nella Regione (ripeto: Regione!!!) della squadra avversaria non puoi entrare allo stadio. L’amico è toscano, Pisa è in Toscana, quindi niente partita.
Risultato: in una regione enorme e piena di campanilismi come la nostra si arriva a fantasticare che un aretino possa per qualche recondito e inspiegabile motivo tifare Pisa e quindi non lo si fa entrare allo stadio, perchè non si sa mai. E così un padre che vuol portare a vedere la partita suo figlio non può farlo. Viva lo sport
Gli esperti del settore e chi mastica calcio quotidianamente mi dicano pure “Ben svegliato, Lupetti”, ma che volete, me ne sono accorto solo oggi e mi sembrava giusto scriverlo. Fatto salvo che io, per fortuna, co’ ‘sta faccia da Ultras che ho, c’ho la tessera del tifoso del Perugia e domenica allo stadio c’entro, in mezzo agli umbri, anche se so’ toscano.