Il cielo all’alba di questa mattina era diviso in tre spicchi: da una parte sole, da una nubi di pioggia, da una nebbia. Ho camminato con il trolley a destra (sole), l’ombrello a sinistra (pioggia) e poi i fari antinebbia. E’ in giornate come questa che dietro all’angolo si annida uno dei pericoli più grandi per le persone sensibili: la nostalgia.
Per chi ha studiato greco il significato è più scontato: parola composta da ritorno+dolore. Oggi tuttavia, grazie agli Amici di Maria, è un termine molto più complesso. Ci sono almeno cinque cose da evitare quando si è assaliti dalla nostalgia.
* Pensare. Si comincia con un caffè fumante accompagnato da qualcosa di fumabile
* Damien Rice. In generale questo va evitato sempre, fatta eccezione per fare colpo su quella ragazza troppo bella, ma dall’animo depresso. Per lei è perfetta Delicate abbinata a qualche poesia di Hikmet
* Aprire la scatola dei ricordi. E’ per non cadere in tentazione che se proprio non la vuoi buttare, la devi mettere nell’angolo più irraggiungibile della cantina
* Guardare le foto. Sicuramente le hai nascoste in qualche sottocartella del pc di lavoro, o almeno ne hai una copia di backup. Un clic sul tasto X ti salverà la vita, per sempre. Ti sentirai meglio del giorno in cui hai preso 110 e lode
* Tornare in quel posto. C’è sempre un posto in cui non devi tornare e se è un campo su cui hanno fatto una discarica a cielo aperto meglio ancora
Se proprio non ce la fate c’è una soluzione estrema: cominciate a leggere Garcia Lorca e vi vergognerete di aver provato nostalgia. Colonna sonora: Malinconoia By Ma..o Mas..i (porta merda a scriverlo per intero)