La polemica infinita sul reato di clandestinità e sulla cittadinanza degli immigrati, alimentata anche dalle recenti esternazioni del Presidente della Camera Laura Boldrini e dal neo ministro di colore Kyenge, scuotono il dibattito politico e dividono l’opinione pubblica. La Lega Nord, dal canto suo, si è sempre detta contraria sia all’abolizione del reato di clandestinità, introdotto proprio dall’allora Ministro dell’Interno Roberto Maroni, sia all’introduzione del principio dello ius soli, per il quale chiunque nasca sul territorio italiano è cittadino italiano, anche se entrambi i genitori sono stranieri e sono appena arrivati in Italia.
Contro lo ius soli si è scagliato anche Beppe Grillo, leader del Movimento 5 Stelle, che si è detto pronto ad alzare le barricate, più per cercare di strizzare l’occhio ad una parte dell’elettorato di destra che per convinzione personale. Il tema è infuocato, anche a seguito di crescenti fatti di cronaca nera che vedono sovente protagonisti di reati efferati persone clandestine.
La sezione comunale di Cortona della Lega Nord, guidata dal giovane Marco Casucci, ha deciso di scendere in piazza Giovedì 16 maggio per raccogliere le firme contro l’ipotesi di abolizione del reato di clandestinità e contro l’introduzione del principio di cittadinanza dello “ius soli”. «Queste sono riforme così radicali ed impattanti sulla società, specialmente per quanto riguarda lo ius soli, che la politica non ha il diritto di prendere senza prima averle condivise con i cittadini attraverso un referendum. – spiega il segretario del Carroccio Marco Casucci – Giovedì 16 maggio, per tutta la mattina, saremo in Piazza Sergardi a Camucia per coinvolgere i cittadini su questi temi importanti che ci vedono ovviamente contrapposti alle idee della Boldrini e della Kyenge. I dati delle associazioni caritatevoli evidenziano come circa il 27% delle persone che si rivolgono a questi enti per un aiuto siano italiane, mentre si registrano continui aumenti di criminalità, soprattutto tra i cittadini extracomunitari. É evidente che ci sia la necessità di rivedere i criteri ispiratori della politica sociale, in modo da aiutare prima la nostra gente, oltre che ad intensificare i controlli al fine di limitare e circoscrivere fenomeni di criminalità diffusa, che talvolta sfociano in tragedia come nel caso del ghanese che a Milano ha ucciso a picconate due persone. I delinquenti non devono trovare asilo sul suolo italiano, devono essere semplicemente cacciati via.»