{rokbox title=| :: |}images/spagnacampione.jpg{/rokbox}Lo chef, per oggi, consiglia insalata di polipo…il caro polipo c’ha indovinato anche questa volta, ha fatto l’en – plein e la Spagna ringrazia e fa doppietta. Dopo l’Europeo di due anni fa, adesso è arrivato anche il Mondiale. Una partita non bella, soprattutto nel primo tempo, molto spigolosa, mentre nella ripresa e nei tempi supplementari si sono avute belle occasioni e un gioco se non all’altezza della finale, comunque abbastanza piacevole.
Due sono stati i protagonisti della finale: Iniesta, per le Furie Rosse, e Robben per gli Orange. Il primo, subentrato, ha messo a segno all’undicesimo del secondo overtime, la rete mondiale; un bel diagonale di destro, su cui Stekelenburg, fino a quel momento ottimo protagonista, nulla ha potuto. L’estremo difensore olandese ha provato l’ennesimo miracolo, ma al di là di toccare quel pallone con la mano non è andato. Robben, purtroppo per lui, è stato protagonista in negativo. Gran giocatore l’olandese ma, almeno ieri sera, pessimo finalizzatore. Due occasioni a tu per tu con Iker Casillas, il quale ha compiuto due veri miracoli, regalando, in questo modo, la terza delusione mondiale alla squadra olandese. Anche Sneejder, fino a ieri ottimo protagonista, è stato una spanna al di sotto del suo standard abituale. Non ha giocato male, ha imbeccato anche splendidamente Robben in una delle due occasioni di cui prima, ma da un giocatore come lui ci si attende sempre quel qualcosa in più. Poteva essere il completamento di una stagione straordinaria per il giocatore del Paese di Van Gogh, dopo i successi ottenuti a livello di club. C’è anche, comunque, da dire che era difficile mettersi in particolare evidenza in una finale mondiale e, quindi, è parzialmente giustificato.
Come dicevo, una finale non bella, molto fallosa; soprattutto i giocatori orange l’hanno messa abbastanza sul pesante, compiendo anche falli molto evidenti che avrebbero potuto essere sanzionati diversamente dal pur bravo arbitro inglese Webb.
Tatticamente, gli orange hanno ben imbrigliato i giocatori spagnoli, tutto questo a scapito del bel gioco; un sacrificio, che avrebbe potuto anche essere premiato, ma a quattro minuti dalla fine il sogno è svanito e, complice, anche il fatto di essere rimasti in 10 da qualche minuto, i giocatori del tem orange non hanno più avuto la forza di recuperare.
Brava Spagna, e fra quattro anni ci sarà da divertirsi in Brasile. Ma noi, cari amici lettori, ci sentiremo molto prima, state tranquilli. E’ una promessa o una minaccia? Bhe, a voi la scelta 🙂
Due righe anche sulla Formula 1: c’è bisogno di commentare qualcosa sull’ennesimo pasticcio combinato a danno della Ferrari? E’ vero, non avrebbe potuto vincere, ma almeno lottare per il podio e, invece, le solite decisioni cervellotiche hanno penalizzato ancora una volta la rossa più amata dagli italiani. Se poi ci mettiamo anche la sfortuna, tipo le forature che hanno colpito entrambi i piloti, siamo proprio a posto! E comunque meritatissima la vittoria di Webber davanti ad un Hamilton sempre al limite ed ad un ottimo Rosberg che ha preceduto Button, protagonista di una splendida rimonta dal quattordicesimo posto iniziale. Barrichello quinto e Kobayashi sesto si confermano dopo Valencia. Schumi, mestamente nono, si difende, a fatica, dal mitico Hulkenberg.
Alla prossima, che non so quando sarà, cari lettori.