A seguito del rinvenimento, nell’ottobre scorso, di arsenico in concentrazione più elevata dei limiti di legge nelle acque di un pozzo in disuso in zona Padule a valle dell’abitato di Camucia, l’Ufficio Ambiente del Comune di Cortona e il Dipartimento Arpat di Arezzo hanno provveduto a effettuare un’indagine a scala areale campionando ed analizzando l’acqua di tutti i pozzi disponibili all’interno di un raggio di 500 metri dal pozzo contaminato.
L’indagine, tesa a verificare la reale estensione della problematica e la sussistenza di eventuali rischi per i proprietari di pozzi privati, ha mostrato il rientro nei limiti di legge del pozzo inquinato in ottobre, il superamento dei limiti in un altro pozzo a poca distanza dal primo, 18 microgrammi contro 10 di legge, e l’assenza di arsenico in quantità significative nell’acqua di tutti gli altri pozzi campionati. Per cui, da una base di conoscenza più approfondita rispetto a quella di cui si disponeva in ottobre si può affermare che esiste una moderata problematica da contaminazione di arsenico nei terreni di una porzione limitata (poche migliaia di metri quadrati) di terreno in zona disabitata a sud della reglia dei molini, i cui proprietari sono avvisati del problema. Non esiste alcun rischio invece per la popolazione residente i cui pozzi sono stati campionati in quanto erano i più prossimi a quello dove inizialmente l’arsenico era stato rinvenuto. Si ricorda che in ogni caso la problematica non ha nulla a che vedere con l’acqua erogata dall’acquedotto pubblico. Il Comune di Cortona comunque nei prossimi mesi chiederà ad Arpat di effettuare nuove indagini per monitorare la situazione e se possibile, chiarire l’origine del problema