Ne parla Repubblica.it, ne parla Il Post, una delle testate più cliccate fra quelle on-line, ne parlano i siti specializzati di tutto il mondo: arriva la terza edizione di Cortona On The Move e l’eco mediatica di questo evento è, come già negli anni passati, assolutamente enorme. Una eco peraltro pienamente meritata. L’edizione 2013 avrà il suo fulcro dal 18 al 21 Luglio, ma le mostre resteranno aperte fino alla fine di Settembre.
Ancora una volta la fotografia di viaggio avrà la città etrusca come suo punto focale, perfettamente inserita nel contesto del centro storico.
E’ forse brutto ripetersi, ma in questo caso uno strappo alla regola va fatto: come già scritto in passato l’iniziativa partita da Antonio Carloni, Nicola Tiezzi e Alessio Barbini rappresenta oltre che qualcosa veramente di qualità anche un modello importante a cui, inevitabilmente, dovranno ispirarsi le politiche culturali future. Una sorta di “pietra miliare” per una nuova era di “fare cultura” riuscendo ad attrarre interesse anche da molto lontano
La formula della manifestazione apparentemente “di settore” si plasma infatti benissimo al contesto cortonese e garantisce un flusso di visitatori costante e assolutamente sostenibile per la città. Il tutto con costi che non sono certo faraonici e con ritorni indubbiamente ben proporzionati a quelli che sono gli investimenti. A ciò si aggiunge l’onore di vantare una manifestazione di livello e originale e il guadagno di immagine proveniente dalla ribalta mediatica
Allo stesso modo il sistema di fund raising, che vede la parte pubblica sì presente ma non in modo decisivo, è un esempio fondamentale per chi d’ora in avanti vorrà portare avanti qualche proposta. Non è più l’epoca della mammella del Comune (o Provincia, o Regione) a cui attingere, bisogna percorrere altre strade e farlo guardando anche a modalità nuove o inventandosene ancora altre.
Su tutto, quindi, deve prevalere l’iniziativa, la forza di volontà, la creatività e l’entusiasmo da combinare ovviamente con l’elevata professionalità.
Da questi elementi dovrà necessariamente, di fronte alla crisi e alla situazione sempre più difficile dell’economia locale e delle amministrazioni, aprirsi una riflessione nei prossimi mesi e anni, sperando che anche altre persone vogliano impegnarsi così come Carloni e “soci” trovando adeguati appoggi e sostegni