“Il futuro è del web”, 5 parole che ormai suonano ovvie come “Non ci son più le mezze stagioni”. Una frase fatta, insomma. Eppure è vero: in tanti anni di lavoro in questo campo ho registrato un’ascesa costante di interesse per questo sito che, insieme ad altri (venuti quasi tutti dopo) rappresenta un punto di riferimento fondamentale per l’informazione locale. In questi anni sono cambiate le nostre abitudini e ha senza dubbio ragione chi scrive che ormai la maggior parte della popolazione si è progressivamente abituata a raccogliere informazioni tramite internet e non tramite tv o carta stampata (che pure ancora hanno il loro peso).
E infatti chi era solo “su carta” ha dovuto, volente o nolente, darsi una smossa e approdare anche on-line, investendo e creando redazioni ad hoc per reggere il passo di un impegno sempre più difficile. Stessa cosa anche per le Tv, che hanno ormai tutte un proprio sito che fa anche informazione.
Eppure nonostante questo, e nonostante vi sia dentro in prima persona, non riesco a essere fra gli osannatori di questo “nuovo mondo”. I problemi e i limiti sono molti; lo dico anche contro il mio interesse per quanto gli introiti che percepisco tramite questo sito siano minimi
Un primo problema è sul fronte della qualità del prodotto. A pesare principalmente la fretta e la corsa alle visite e al cosiddetto “audience”. Chi cade in questo meccanismo rischia molto: si possono dare notizie false o non corrette, proprio per la fretta, come pure si può tendere ad attribuire rilavanza, magari con un titolone ad effetto, a pseudo-notizie. I social network fanno il resto, contribuendo a diffondere notizie “gonfiate”, non notizie o mezzi errori con una velocità imparagonabile a quanto accadeva fino a qualche anno fa
E’ anche per questo che come linea editoriale, anche per l’impossibilità economica di creare una redazione che regga l’urto del “tempo reale”, ho sempre scelto quella di dedicare più spazio agli approfondimenti, alle riflessioni, alle opinioni, ai blog
Poi c’è il problema delle marchette e dei siti-fotocopia. Vi sono, anche sul locale, siti che lavorano bene. Per molti altri però i comunicati stampa diventano una sorta di Vangelo e gli stessi contenuti si leggono in decine e decine di siti, pubblicati “dritto per dritto” con un copia-incolla. Molti lavorano a colpi di ctrl+c e crtl+v e stop, va bene così. Molti inoltre pubblicano il non pubblicabile, cioè la pubblicità fatta passare da comunicato stampa, con la speranza di qualche futuro ricavo.
Infine i commenti e tutto quello che afferisce alla pseudo “democrazia web”. Ho creato questo sito col sogno di poter dare spazio a tutti, creando un luogo virtuale di confronto dove tutti dicano la loro in modo costruttivo, sensato, rispettoso dell’opinione altrui. Spesso ci siamo riusciti, dando un contributo fondamentale al dibattito in Valdichiana.
E’ però vero che con l’andar del tempo, anche sulla scia della crisi che non è solo economica ma anche sociale e civile e col fondamentale aiuto della pessima politica siamo finiti anche in episodi al limite della barbarie. Perchè chi commenta nel web a volte soffre di forme di autismo, non ascolta, si limita a offendere in modo becero, semplicistico, ha da rifarsi di qualcosa di personale o molto più semplicemente non è intelligente. Le battaglie fra commentatori si susseguono così allontanando l’attenzione dai contenuti degli articoli, peggiorano passo a passo e mi lasciano una sensazione di mestezza, oltre che di pena per i diretti interessati.
E’ per questo, non esistendo ancora in tutti la civiltà di rispettare le regole mettendo da parte l’odio più stupido e non essendo ancora stato inventato un sistema che permetta di controllare con efficacia l’identità di chi scrive, che i nostri commenti sono mediati da un filtro. Ogni tanto (rarissimi casi) qualcosa non viene pubblicato. Ovviamente ogni volta che capita siamo tacciati di fare parte di qualche banda; il bello è che le critiche ci arrivano da ogni lato (destra, sinistra, centro e assortiti) e quindi alla fine la somma fa zero e si conferma la nostra totale indipendenza.
Il sistema del filtro ai commenti certo non è perfetto e non è sicuramente il massimo della democrazia, ma ci tutela e ci evita di finire tirati giù nella barbarie che ormai pervade buona parte del mondo del web, specie quello dove esiste più “libertà”. Uno pseudo-concetto di libertà da bar che francamente disprezzo anche perchè strumentalizzata da troppi furbi a danno dei pochi seri
Finchè posso, quindi, dalla barbarie ne sto fuori