Circa duemila nella provincia di Arezzo, quattrocentomila in tutta Italia: è la stima del numero di persone ammalate di autismo. Famiglie che combattono quotidianamente con una sindrome che modifica profondamente la vita delle persone e per la quale non sembrano esserci rimedi capaci di guarire. Oggi, in occasione della VI Giornata Mondiale della consapevolezza dell’Autismo, è stato ufficialmente presentato nella sede della Asl8 il Convegno che si svolgerà presso il Centro Sant’Agostino il 12 e 13 aprile (inizio ore 09,00), intitolato “Autismo: conoscere, cooperare, crescere”.
Un appuntamento voluto e promosso dalla Asl di Arezzo, dal Comune di Cortona e dall’Associazione Autismo Toscana, con il sostegno di Banca Popolare di Cortona, Uno informatica, Pegaso, Giunti e l’Associazione Ragazzi Speciali di Castiglion Fiorentino.
“Su questa malattia – ha spiegato il direttore generale della Asl Desideri – molti studi sono stati fatti in altri Paesi, mentre l’Italia è rimasta indietro. Occorre recuperare. E penso sia corretta la strategia che la Toscana ha adottato grazie anche all’impulso della Associazione Autismo Toscana, di individuare un percorso per una diagnosi precoce di questa malattia, per definire poi i percorsi terapeutici più appropriati. All’età di 18 mesi il pediatra deve compiere uno screening sui suoi assistiti. Se c’è un sospetto di malattia nello spettro dell’autismo (in genere un sospetto ogni 150 bambini), si passa a due esami più approfonditi, il primo a livello aziendale e poi a livello di area vasta”.
Per il sindaco di Cortona, Andrea Vignini: “oltre che ospitare questa iniziativa c’è l’impegno a lavorare al fianco delle famiglie, degli operatori sanitari e sociali, ma soprattutto di stimolo e sollecitazione alla Asl, alla regione e al Governo, per individuare strategie e risorse in grado di garantire percorsi riabilitativi ai bambini e ragazzi con una diagnosi di autismo”.
Gli Stati Uniti sono stati tra i primi ad investire energie e ricerca su questa malattia. Dallo screening alle tecniche per la riabilitazione delle persone colpite. “Per il 50/60% dei ragazzi presi in carico e seguiti con apposite terapie – ha spiegato Andrea Laurenzi, vicepresidente della Associazione Autismo Toscana e promotore principale del convegno di Cortona – dagli Usa arriva la notizia che potranno sviluppare una vita in totale autonomia. E gli altri, avranno comunque recuperato gran parte di quelle capacità di gestione della propria caratteristiche comunicative, tali da garantire un inserimento sociale assai meno difficoltosi per loro e le loro famiglie. Il Convegno intende portare esperienze, testimonianze, discussioni, suggerimenti e conoscenza anche per quanti non conoscono questa malattia, per non far sentire soli coloro che ne sono colpiti”.
Il convegno di Cortona, intende dedicare una speciale attenzione allo stato attuale della ricerca e alle recenti linee guida dell’ Istituto Superiore di Sanità sui trattamenti.
Organizzato in due sessioni plenarie, quattro workshop (ambito scolastico, adulti, nuove tecnologie e diagnosi) e due tavole rotonde, il convegno vuole permettere a genitori e operatori scolastici e socio sanitari, un aggiornamento e un confronto sugli strumenti e sugli interventi accreditati della riabilitazione ed educazione, e sulle strategie più adatte a favorire l’inclusione sociale per tutto l’arco della vita.
La partecipazione al convegno è gratuita e consente di ottenere crediti formativi per gli operatori della sanità.