Possono due seni nudi fare scalpore in Italia? No, siamo talmente troppo abituati a immagini di donne nude a tutte le ore e in tutte le salse che la protesta delle ragazze di FEMEN nel nostro Paese risulta solo come esibizionismo. Questo genere di manifestazione può servire come protesta là dove il corpo è un tabù, è qualcosa che rompe gli schemi: come in Ucraina, dove questo movimento è nato.
FEMEN nasce infatti a Kiev nel 2008, ed è divenuto famoso su scala internazionale, per la pratica di manifestare in topless contro il turismo sessuale, il sessismo e altre discriminazioni sociali, come ad esempio i diritti dei gay. E ieri il loro bersaglio è stato Berlusconi, colui che del machismo e del maschilismo ne ha fatto una filosofia di vita. Chi meglio di lui da colpire? “Usa le donne come fossero merce” queste le parole di Inna Shevchenko, leader del movimento, “e grazie al suo impero mediatico veicola un’immagine femminile degradante”.
Lo hanno atteso di fronte al seggio e si sono spogliate, rimanendo con il seno scoperto. Dai commenti della politica si evince che nessuno aveva capito il gesto delle tre ragazze, fatte passare come tre semplice ragazze che avevano bisogno di popolarità.
Io, che di solito sono bacchettona e mi batto contro l’uso del corpo femminile, le ho ammirate e apprezzate, perché in fondo il loro gesto avevano un significato profondo: puntare l’attenzione su chi usa e sfrutta le donne come fossero oggetti, accessori da mostrare durante una cena o un incontro; basti pensare che l’ex premier è bersaglio di questa protesta per la seconda volta, la prima durante le famose vicende del bunga-bunga, ormai un habitué a certe manifestazioni, che infatti, a presto liquidato come esagerazioni. Ma la loro protesta è durata molto poco, perché una schiera di polizia le ha subito fermate, usando anche una forte violenza, sbattute a terra, con la faccia sulla neve e trascinate in caserma con l’accusa di atti contrari alla pubblica decenza e oltraggio a pubblico ufficiale.
Proprio questo punto mi lascia ancora più interdetta è la reazione spropositata degli agenti di polizia. Da 30 anni vanno in onda in tv immagini ginecologiche, come dice Lorella Zanardo, che non hanno uguali in alcun Paese europeo. Ad ogni ora i bambini e le bambine guardano sederi, seni e cosce ripresi come in film porno. E cosa ci indigna di due seni, taglia seconda, esposti nella loro verità senza intenzioni subdole come le immagini televisive? I secondi hanno uno scopo mercantile e riusciamo ad accettarli, i primi sono segno di protesta, già più difficile da contemplare. E dunque questo atto contro la pubblica decenza? O sono le continue riprese tv? Inoltre era indispensabile usare tutta questa violenza contro due ragazze nude e inermi? Neanche fossero criminali che mettono a rischio la pubblica sicurezza. Beh questa è l’ulteriore dimostrazione di un Paese ipocrita che accetta le nudità e le provocazioni solo se “commerciali”, sminuendo il vero valore del corpo femminile, valore che in altri Paesi esiste!